aIAT

Implicit Association Test


IAT è una metodologia che permette di validare il contenuto di un resoconto testimoniale e consiste in una valutazione strumentale del contenuto della memoria basata sulla registrazione del tempo di reazione. Se sono disponibili due ipotesi contrastanti, relativamente ad una memoria autobiografica, la metodologia identifica la memoria corretta con un elevato livello di precisione. Negli esperimenti di validazione in laboratorio e sul campo la precisione non è mai stata inferiore al 92%.


Come viene effettuata?


Il soggetto esaminato viene sottoposto ad un test computerizzato. Deve rispondere a delle frasi che descrivono il ricordo da "validare". Tipicamente queste frasi rappresentano una ricostruzione secondo l'ipotesi accusatoria (hai assunto farmaci dopanti) e una corrispondente ricostruzione secondo l'ipotesi difensiva (non ho mai assunto farmaci dopanti). Ovviamente solo una delle due può essere vera. La memoria vera viene riconosciuta, perché può essere "raggiunta" più velocemente, mentre quella falsa ha un percorso cerebrale più "tortuoso" che si riflette in un allungamento abnorme dei tempi di reazione.

 

Quale è il livello di collaborazione richiesto?


Vi deve essere un elevato livello di collaborazione da parte dell'esaminando. Egli infatti deve seguire delle semplici istruzioni che gli vengono date e deve rispondere il più velocemente possibile alle domande che appaiono sul monitor del computer. E' quindi una tecnica ideale per la valutazione dell'esaminando innocente. Il colpevole invece difficilmente collaborerà, così come solitamente non collabora ad una richiesta di prelievo a sorpresa di materiale biologico, ai fini della rilevazione della presenza di sostanze dopanti. 

 

Le analisi sono basate su interpretazioni soggettive?


No. Le analisi sono algoritmiche e questo significa che ogni consulente di controparte arriverà senza possibilità di dubbio alle medesime conclusioni. La prova pertanto non è influenzata, nella fase di analisi, dall'abilità del consulente che effettua le analisi.

 

I dati possono essere oggetto di alterazione intenzionale o fortuita prima delle fasi di analisi?


Il file prodotto automaticamente dal programma computerizzato alla fine della prova viene "fotografato" da un apposito algoritmo di sicurezza lo stesso usato per le transazioni bancarie sicure) in modo da garantire l'assenza di manipolazioni. Il risultato finale è una "impronta digitale" del file che ha caratteristiche di unicità. Una modifica, anche minima, del contenuto del file verrebbe immediatamente identificata perché il file non avrebbe più l'impronta digitale originaria rivelando così la manipolazione. Questa procedura garantisce che chiunque possa ri-verificare la correttezza delle conclusioni partendo dal dato originario non manipolato la cui integrità può, infatti, essere verificata in ogni momento.

 

La prova è ripetibile?


Si la prova è ripetibile sullo stesso soggetto.

 

La metodologia soddisfa i criteri rigidi per la prova scientifica?


I criteri della definizione giuridica di scienza sono definiti nella giurisprudenza americana (criteri Daubert) e sono ripresi, anche se debolmente, dalla giurisprudenza di Cassazione nella sentenza Franzoni.


Lo IAT soddisfa pienamente i rigidi criteri Daubert relativamente alla attendibilità e validità della prova scientifica (spendibile anche in sede processuale) per i motivi che seguono:

 

1. accettazione da parte della comunità scientifica: se usiamo per verificare l’esistenza di questo criterio, il numero di citazioni, lo IAT è uno dei 3 argomenti più citati della psicologia/psichiatria (vedi ISI-Highly cited che segnala i 3 settori più citati della psichiatria/psicologia e li individua in: bipolar, SSRI e IAT);


2. falsificabilità: questo è uno dei criteri popperiani e lo IAT, come tutti i metodi empirici, possiede questa caratteristica;


3. percentuale di errore: questo aspetto è noto in tutte le versioni dello IAT, l’accuratezza nella classificazione è molto elevata e è sempre superiore al 92%;


4. pubblicazioni peer-reviewed: ovviamente conseguenza di 1.


Possiamo quindi tranquillamente affermare che lo IAT (e lo aIAT) ha un elevato tasso di scientificità, di molto superiore a gran parte di altri metodi della psicologia/psichiatria. Infatti i criteri Daubert sono tanto restrittivi che applicandoli alla lettera ben poco psicologia e psichiatria potrebbro essere considerate valide e quindi spendibili in un processo. Ad esempio, la cosiddetta "perizia psichiatrica" ha una concordanza inter-rater di circa il 55%, certamente non soddisfacente per alcun scopo clinico e forense (secondo Daubert).


Tutti i criteri Daubert sono quindi soddisfatti dalla metodologia e conseguentemente possiamo affermare che la stessa soddisfi i più rigidi criteri di ammissibilità della prova scientifica anche in campo giudiziario. A questo proposito teniamo comunque presente che non esiste, nel sistema giudiziario italiano, un criterio preliminare di ammissibilità della prova scientifica come invece esiste nel sistema anglosassone.


Metodi alternativi


A nostra conoscenza questa metodologia non può essere sostituita da alcuna altra metodologia in termini di validità, precisione, etc. Allo stato attuale delle conoscenze gli unici metodi per verificare l'esistenza di una memoria autobiografica sono quelli basati su applicazioni specifiche del metodo IAT (autobiographical IAT e TARA) e sul Poligrafo.


CLICCA QUI PER VEDERE LA VIDEO INTERVISTA AL DOTT. MARCO RINGRESSI SULLO IAT 


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